mercoledì 9 maggio 2012

Diario di una mamma superstar

Ormai quasi un anno fa, vi avevo promesso di cominciare a parlarvi, su vostra richiesta, della mia esperienza di mamma: la gravidanza, i prodotti che ho utilizzato, gli esami che fatto, le scelte e poi il difficile, ma splendido ruolo di mamma alle prime armi.

Visto che fare video mi porta via troppo tempo, ho pensato di tenere il mio diario personale, qui, sul mio blog, sperando di farvi cosa gradita e, ovviamente, rimanendo sempre a vostra disposizione, rispondendo alle vostre domande e aprendomi ad un confronto diretto.

Quando fin da piccola, decisi che volevo avere dei figli, lo facevo sempre con una sottile paura; io sono nata dopo 11 anni di matrimonio, perchè mia mamma non riusciva a restare incinta. Quando alla fine, si era rassegnata, mia nonna ha insistito per un ultimo tentativo e dopo una delicata operazione (negli anni 70 lo era) sono nata io e in successione gli altri miei due fratelli.

Ho sempre avuto il timore che io avrei dovuto seguire l'iter di mamma, dopo un anno e mezzo, sposata con Tomàs, e il desiderio di entrambi di essere genitori, cominciavo già a pensare che era tutta colpa mia se la nostra famiglia ancora non si era allargata.

Comincio così questo diario, perchè quando vi dissi che ero incinta molte di voi mi scrissero in privato, congratulandosi con me ed esternandomi il loro rammarico per non essere ancora riuscite a "centrare l'obiettivo". In questo vi ho appoggiato e comprese in pieno, visto che io c'ero passata: so cosa vuol dire sperarci tanto e vedere che non succede niente.

Quando feci la visita di controllo, la mia ginecologa mi bacchettò dicendomi che, dopo soli tre mesi che ci stavamo provando, era troppo presto per cominciare a vedere qualche risultato e per farsi prendere dall'ansia. Mi spiegò che oggi non è facile come una volta: i ritmi frenetici della vita quotidiana, lo stress, l'ambiente, la scarsa quantità di sperma negli uomini (si, perchè nella maggior parte dei casi, la "colpa" è dell'uomo). Mi obbligò a tranquillizzarmi, a staccare un pò dal lavoro, a non esagerare con la palestra (attenzione agli sforzi fisici), a non seguire una dieta rigida e, soprattutto, a prendermi un pò di tempo per stare insieme a mio marito, nella tranquillità e nel piacere di stare insieme, fine a se stesso, perchè non bisogna mai dimenticarsi di essere una coppia.

Così, cominciammo a seguire queste piccole indicazioni, la visita la feci il 5 maggio, l'appuntamento con la ginecologa, se non fosse accaduto niente, era prevista per novembre, in modo da iniziare i primi accertamenti e, a sorpresa, a cominciare sarebbe stato mio marito, mi fece addirittura la ricetta, con la lista degli esami da fargli fare, questo perchè le indagini sulle donne sono sempre più invasive e, come lei stessa sottolineò, non è detto che sia sempre colpa della donna, quindi perchè cominciare da lei???!!?!?

A fine luglio, staccammo con il lavoro e partimmo per il mare, destinazione Tropea: 10 meravigliosi giorni di assoluto relax; mancavano 3 giorni al nostro rientro e io cominciai a stare male: nausea, mal di stomaco, mal di pancia, uno schifo insomma. Tutti, me compresa erano convinti che ci fosse sotto qualcosa, tutti mi facevano l'occhiolino e battutine strane. Siccome ero in procinto di ripartire, questa volta per la Spagna, il mio medico mi consigliò di fare le analisi in modo da stare più sicura. Ero certa che sarei arrivata a Madrid con buone notizie, ma il risultato fu negativo e, ironia della sorte, il giorno dopo mi venne il ciclo. Ero tristissima, abbattuta, niente aveva più senso per me, con Tomàs ne parlammo abbastanza e senza troppi crucci decidemmo che avremmo vissuto bene anche senza figli, avremmo viaggiato, coltivato le nostre carriere e i nostri interessi e saremmo stati dei bravi zii.

Mentre decidevamo del nostro futuro senza figli, e dopo solo dieci giorni aver fatto le analisi, senza saperlo, senza programmarlo, senza rendermene conto, rimasi incinta. 

Sono tornata in Italia senza sapere che il miracolo, tanto atteso, era avvenuto; ho scoperto di essere incinta dopo più di un mese, ma questa è un'altra storia. Continuerò il racconto in un altro post, ma intanto ci tengo a sottolineare che è meglio non programmarlo un figlio e, soprattutto non farsi venire una malattia, quando ho smesso di pensarci, quando mi ero rassegnata è successo, ma non volevo che questo discorso minasse il mio rapporto con Tomàs; conosco troppe storie come queste e io sapevo che, forse senza un figlio avrei potuto continuare a vivere, ma solo se lo avessi fatto con lui.

Alla prossima!!! Besosss

11 commenti:

  1. mi piace l'idea di ripercorrere nuovamente questo con te :-))))

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    1. :) e tu, meglio di chiunque altro, conosci la mia avventura

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  2. Mi è piaciuto moltissimo leggere questo post sulla tua esperienza di mamma. Io per certi versi ho vissuto un'esperienza analoga anche se diversa.Intervento a 31 anni per rimuovere 13 fibromi uterini e visita da un luminare per sapere se questo avrebbe inciso sul fatto di avere figli. Infatti mi disse di non sperare perchè le probabilità erano quasi nulle. Il mio ginecologo mi disse di non farmi prendere dallo sconforto e di proseguire nel mio percorso. A 33 anni e senza troppi tentativi è nato Lorenzo, il mio "bambino" di 17 anni (e 1,85 cm d'altezza!). Da allora e ancora adesso dico alle "aspiranti mamme" di non gettare mai la spugna e di crederci sempre. Ciao!

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    1. bellissimo commento e splendido incoraggiamento, grazie :) e complimenti per il tuo bel fustacchione! :))))

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    2. Grazie carissima, un bacio grande a te e a Elena!
      (al papà solo un salutino!)

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  3. io non sono nemmeno sposata e non penso al matrimonio o ai bimbi, ma mi fa piacere veramente "leggerti" perchè mia sorella, dopo molte titubanze e dopo 5 anni di matrimonio e dopo aver raggiunto una stabilità (più o meno) economica e lavorativa ha finalmente deciso di cominciare a provarci ma si sta abbattendo un pò... le racconterò la tua storia così forse non si darà subito per vinta! grazie x aver condiviso con noi questa tua esperienza!

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    1. figurati Cinzia, capisco cosa prova. Comunque continuerò a raccontarvi, quindi se le fa piacere leggermi sarò contenta anche di confrontarmi con lei, visto che affronterò tutti gli argomenti della gravidanza, anche se in ritardo sarà un vero e proprio diario. Dalle un abbraccio da parte mia. Un bacio!

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  4. Adoro questo diario, soprattutto in questo momento della mia vita non sai quanto è importante x me!!! grazie Flò!!!

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    1. è un altro modo che abbiamo per stare o sentirci più vicine :) un abbraccio

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  5. Mi piace questo post, così sincero e diretto ma molto delicato. L'ho letto con piacere ... da quando anche io aspetto un bimbo leggo con più piacere ed interesse di quanto non facessi in passato le testimonianze e le storie di altre mamme...

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    1. ti ringrazio e in bocca al lupo! vedrai andrà tutto bene :) un abbraccio

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